3 III° Capitolo

A Tobruk,affamati e assetati,mi son visto morire accanto a me un commilitone di sventura con l'ultima parola "Acqua" dopo di questo,ci inquadrano per farci bere un bicchiere di acqua,ma qui,l'essere umano,nemico,si prende gioco di noi. Ad uno ad uno,ci fanno passare davanti a colui che attinge acqua da un secchio per farcela bere;io sono riuscito ad averlo e berlo nel contempo;ma non tutti hanno avuto lo stesso trattamento perché ad alcuni,li prendevano per un braccio e con parole offensive li mandavano via dicendo"Go Off” ed altre parole che non capivo."

Arriva la notte,incomincia a piovere, il campo non é attrezzato,siamo tutti allo scoperto,chi ha qualche indumento,improvvisa qualche tenda con coperte o teli da campo;io non ho niente,e assieme al mio amico Graziosi Orlando,stiamo in piedi sotto l'acqua come tanti altri commilitoni. Cominciamo a sentire freddo,ci abbracciamo per riscaldarci,ma la sofferenza che sta in noi é tanta che siamo caduti dal sonno e al risveglio, ci siamo trovati per terra sul fango. Anche qui a Tobruk, non ci danno niente da magiare; e ci dicono che a Tobruk rimaniamo per pochissimo tempo, e che siamo in attesa di imbarco per campi di concentramento attrezzati.

Oggi, 12 Febbraio 1941,ci inquadrano a gruppi di cinquanta persone compreso un Ufficiale come capogruppo e ci fanno camminare fino alla banchina di imbarco per destinazione campo di concentramento attrezzato e dove troveremo anche da mangiare. Arrivati al posto di imbarco,ci separano dai nostri Ufficiali che erano i nostri capi gruppo; che questi ci hanno raccomandato di rimanere in ordine anche in loro assenza; ma, cosa succede? Gli inglesi, ancora una volta si divertono sulle nostre sofferenze; in che modo? vediamo arrivare dalla banchina di imbarco,delle camionette cariche di arance,buttandole poi a ventaglio su di noi;affamati come siamo é facile immaginare quanto è accaduto;infatti,ho visto alzarsi tutte le squadre che erano state suddivise 50 x50, muoversi come onda del mare correndo da destra a sinistra per raccogliere le arance;e gli inglesi ,dalle loro camionette,ridacchiando,si divertono immensamente. E' cosa inaudita, da tenere presente che dal giorno della cattura, ad oggi, non abbiamo ancora assaggiato cibo. (12.02.1941.)non tutti, abbiamo fruito di quel bicchiere di acqua avuto alle con¬dizioni già citate precedentemente. Il gruppo di cui io faccio parte,e, non essendoci più l'Uf¬ficiale come capo gruppo,mi qualifico, e dico: sono un primo aviere dell'Aeronautica militare,corrispondente a caporal maggiore dell'Esercito, siamo prigionieri,ma siamo soldati,dimostriamo di avere dignità perché qui può accadere qualcosa dal modo di come stanno andando avanti le cose; se in mezzo a voi c'é qualche sottufficiale,é bene che prenda il comando della squadra perché ho intuito che dobbiamo imbarcarci su quella zattera un gruppo per volta per poi salire sulla nave che vediamo a largo della riva;se non c'é nessuno,prendo il comando e mi presento al Capitano inglese e chiedo di essere imbarcati tra i primi.

La squadra accetta la mia proposta,così mi presento al Capitano Inglese (non conosco il linguaggio inglese)saluto militarmente e dico :sono il capo squadra del gruppo che é rimasto seduto nell'ordine come da Voi stabilito Le chiedo che sia il primo gruppo a salire sulla zattera che sta’ arrivando. Mi ha risposto " SI" vieni avanti con il gruppo. Ho ringraziato salutando militarmente,ho dato l'attenti al gruppo con l'avanti marcia ed ho aspettato che tutti salissero sulla zattera ed io che sono salito per ultimo,ho fatto appena in tempo a salire; perché la grande massa che stà in movimento per la raccolta delle arance, si riversa verso la zattera per salire;ad alta voce, li fermo e gli dico di riordinarsi 50 per cinquanta per l'imbarco e di non creare disagi. La zattera in cui sono salito, si muove per andare presso la nave che attende al largo dalla banchina, dalla zattera osservo ciò che sta accadendo:"vedo soldati inglesi con le baionette in canna che cercano di riordinare l'inquadramento per i rimanenti all'imbarco."